Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Micronazioni. Liberland, la pulce dei Balcani

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Il 6 Settembre del 1983, nell'allora Cecoslovacchia, nacque un bel bambino di nome Vìt Jedlicka.

Il 1 Gennaio 1993, a dieci anni non ancora compiuti, il piccolo Vìt assiste alla pacifica separazione della sua Repubblica Ceca dalla Repubblica Slovacca. Non un colpo di pistola, non un tafferuglio, neanche un mezzo golpe militare, a guastare la festa del divorzio più consensuale della storia europea. I due Paesi si rivedranno a Bruxelles pochi anni più tardi, mantenendo cordialissimi rapporti fino ai giorni nostri.

MA

La domanda che qui ci interessa è: quanto può aver inciso nella formazione di un bambino lo spettacolo di una nazione che si ritaglia in due nazioni? Quante possibilità sono diventate in qualche modo “plausibili” per i figli di quella stagione?

Nel caso del nostro Vìt, la risposta si farà attendere qualche anno. Giusto il tempo di prendere una laurea in relazioni e affari internazionali all'Università di Economia di Praga nel 2008, seguita dal titolo magistrale in Scienze Politiche nel 2014. Fin qui, la teoria.

MA

La teoria da sola stava stretta al nostro eroe, che già l'anno seguente, nel 2015, si accorse di una piccola anomalia nella cartina geografica dei Balcani, usciti dalla tragedia della guerra civile.

Tra Serbia e Croazia, a Ovest del Danubio, esiste infatti una piccola porzione di territorio non rivendicata né dagli uni, né dagli altri. La zona detta di “Siga”. Stiamo parlando di circa 7 km quadrati, a cui nessuno dei due paesi della Ex Jugoslavia è mai stato interessato, tanto che sul punto le posizioni delle rispettive diplomazie (scomodatesi giocoforza, in seguito all'iniziativa di Vìt) rasentano il paradossale con la Serbia a sostenere si tratti di terra croata e la Croazia che (madornale errore!) sulle prime non si era nemmeno data pensiero di prendere posizione. In mezzo a questa microscopica piega della storia, il 13 Aprile 2015 Vìt Jedlicka fonda la Repubblica di Liberland.

E al resto, pensa internet. Sì, perchè Vìt e i suoi padri costituenti, stabiliscono un criterio di cittadinanza aperto, accessibile a chiunque, mediante un indirizzo di posta elettronica certificato. Già la prima settimana arrivano 200.000 domande da tutto il mondo, destinate a crescere nei mesi e negli anni successivi, anche a causa delle continue diatribe con il Governo Croato che, accortosi tardivamente di quanto il fenomeno fosse ben più significativo di un'iniziativa folcloristica, arresterà per brevi periodi il Presidente Vìt, suscitando lo sdegno dei libertari di tutto il mondo che guardano a Liberland come un esempio perfetto di come uno Stato dovrebbe essere, secondo la loro dottrina. Un Paese tanto piccolo, da non esistere quasi nella geografia. Con minime tasse, una cittadinanza ben selezionata (il costo per aggiudicarsela è di circa 5.000 dollari), saldi principi di tolleranza verso la diversità, uniti a una solida vocazione per i diritti individuali (tra cui quello a possedere armi), Liberland è una delle poche micronazioni al mondo ad aver raggiunto una grande fama in pochissimo tempo, tanto da contare tra i suoi cittadini anche il politico americano Ron Paul, storico Terzo Candidato alle elezioni USA fino all'epoca Obama.

MA

Perché Liberland ha fatto breccia nel cuore e nel portafoglio di così tante persone?

Come sempre, nel nostro viaggio nelle micronazioni, le domande sono più interessanti delle risposte, quindi tanto vale formularne direttamente un'altra.

Che ci sia qualcosa di più, in questa storia di re-inventarsi un'identità?

 

di Marco Pinti