Lunedì, 29 Aprile 2024

Ristori: presto il Quinquies, ma gli altri?

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In attesa della quinta fase dei ristori, è tempo di tirare le somme, vagliando i contributi finora erogati dagli enti governativi nonostante la crisi politica, con la fine del governo Conte II e gli esordi del probabile governo Draghi.

L’Agenzia delle Entrate, in un comunicato stampa del 10 dicembre 2020, ha dichiarato di aver erogato tutti i fondi perduti previsti dai vari decreti ristori che riguardavano 613.000 contribuenti ed un totale erogato di oltre 9 miliardi rappresentato da 2,4 milioni di partite Iva. Inoltre, nello stesso documento, è stato sottolineato come risultassero rispettate le tempistiche di erogazione, con gli accrediti effettuati tra un minimo di 4 giorni dalla richiesta ad un massimo di 15 giorni. A questi bonifici si aggiungono i 6,6 miliardi di euro erogati dall’Agenzia delle Entrate relativi al Decreto Rilancio. Al contempo, è stata aperta una procedura ad hoc per consentire a chi non aveva chiesto il contributo del Decreto Rilancio, di inviare la propria richiesta per ricevere i contributi dei Decreti Ristori.

Oltre a questi, risultano versati al 7 dicembre 2020 anche i primi 28mila euro di contributi a fondo perduto per gli esercizi aperti al pubblico nei centri storici delle città italiane di rilevante importanza turistica

Il settore della ristorazione, con bar, ristoranti e pizzerie, ha giovato di 1,8 miliardi di contributi, seguito dal commercio al dettaglio (come i supermercati, le farmacie, i discount e le edicole) finanziato per 1,3 miliardi. Seguono il commercio all’ingrosso con 753 milioni, l’edilizia (operatori e ditte che svolgono lavori di costruzione specializzati, compresi quelli di finitura di edifici o installazione di impianti elettrici e idraulici) per 528 milioni e le attività di alloggio (alberghi, villaggi turistici, bed and breakfast e ostelli della gioventù) con 460 milioni.

Tante le categorie escluse

Sono tuttavia numerose le categorie rimaste escluse dai primi quattro ristori. Sale per tanto l’attesa per il varo del decreto “quinques”, che conterrà nuovi ristori per tutte le categorie colpite dalle chiusure e dalle restrizioni durante il periodo natalizio che non hanno ancora ricevuto indennizzi (compresi, ad esempio, gli impianti sciistici e le attività connesse al turismo di montagna). A beneficiarne (si presume per 1,5 miliardi) saranno, secondo le prime bozze, le aziende e gli autonomi, che potrebbero giovare inoltre di un anno bianco contributivo, uno scostamento di bilancio, la rottamazione quater e un bonus da mille euro per le Partite Iva.