Mercoledì, 15 Maggio 2024

Ritrovate sulle Alpi Cuneesi tracce fossili di un grande rettile del Triassico, reperti unici al mondo

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Un nuovo ritrovamento arricchisce il panorama archeologico nazionale. Nella Valle Maira (provincia di Cuneo, in Piemonte), nello specifico a Canosio, è stata rinvenuta a 2200 metri di quota un’impronta di Icnogenere Chirotherium, lasciate da rettile di grandi dimensioni simile ad un coccodrillo vissuto circa 250 milioni di anni fa. A renderlo noto sulla rivista internazionale PeerJ un team di ricercatori italiani e svizzeri, geologi e paleontologhi, provenienti dalle università di Torino, Sapienza di Roma, Genova, Zurigo e dal Museo delle Scienze di Trento. Dai rilevamenti risulterebbe inoltre l’unicità del ritrovamento, portando i ricercatori a battezzare la nuova specie col nome di Isochirotherium Gardettensis, prendendo il nome dall’altopiano Gardetta.

Le ricerche erano cominciate nel 2008 grazie al lavoro del geologo Enrico Collo (di Dronero, altro Comune della Val Màira in piemontese) e del professor Michele Piazza dell’Università di Genova, a cui si è unito nel 2009 il professor Heinz Furrer dell’Università elvetica di Zurigo. Il gruppo aveva identificato su delle rocce alcune tracce lasciata dal passaggio di grandi rettili, lasciate sul terreno fangoso del tempo. L’area alpina occidentale infatti si trovava nei pressi del mare, portando i ricercatori a comprendere che il terreno protagonista della scoperta dovesse trovarsi vicino ad un delta fluviale in prossimità della costa marittima.

Il team si è successivamente allargato grazie al contributo organizzativo ed economico fornito dall’Associazione Culturale Escaton, intervenuta a partire dal 2016, con la funzione inoltre di coordinatore ed intermediario con le istituzioni locali, ovvero l’Unione Montana Valle Maira e i sindaci dei Comuni di Canosio e Marmora, e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti e Cuneo.

Il ritrovamento eccezionale di questo rettile del Triassico, che si suppone possa essere una specie nuova, ha dato ulteriore impulso alla ricerca, portando a programmare l’estensione dell’area di ricerca e al progetto di istituire un giardino geologico didattico, nonché centro visitatori, dal titolo Geo-Paleo Park.