Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nuovi provvedimenti e nuove tensioni tra Governo e Regioni

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All'approvazione di ieri sera in consiglio dei Ministri del nuovo DPCM che entrerà in vigore dal 16 gennaio, sono seguite, come consuetudine, una serie di polemiche sulle misure che dovranno essere attuate. 

Al vertice di ieri (14 gennaio), a cui hanno partecipato - oltre a Bonaccini - anche il suo vice Giovanni Toti, governatore della Liguria, Luca Zaia per il Veneto, Marco Marsilio dell'Abruzzo, Antonio Spirlì reggente in Calabria e la coppia Fontana-Moratti della Lombardia, era emersa una spaccatura sul provvedimento che voleva vietare l'asporto dai bar dopo le ore 18. La risposta era arrivata in serata con le parole del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: l'esecutivo manterrà la norma per evitare casi di movida, palazzo Chigi e il Mise avevano tentato di "limitare al massimo i divieti" alle sole bevande e alcolici.     

Purtroppo i dati – non confortarti – hanno messo in evidenza un peggioramento degli indicatori,  nella settimana che si sta per concludere. E in base all'ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d'Aosta.    

"Il ministro Speranza ha annunciato che il combinato disposto del decreto legge approvato giovedì sera e del nuovo Dpcm sta per mettere in arancione praticamente tutta l'Italia a partire da domenica con i nuovi parametri", aveva anticipato Toti a Tg2 Italia su Rai 2. Toti è stato critico: "Non credo che gli italiani possano restare con le loro attività chiuse, chiusi in casa e vedere un Governo che traccheggia nella speranza di trovare 7-8 voti al Senato", aveva commentato riferendosi alla crisi di governo in corso.      

Diverse critiche arrivano anche dalla Giunta lombarda e in particolare dall’ex Sottosegretario Guido Guidesi diventato da poco assessore "Decisione assurda da parte del Governo che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo. Bene ha fatto il governatore Fontana - ha detto ancora - a chiedere con fermezza al ministro Speranza di approfondire la questione con il Comitato tecnico scientifico. Oltre a rivedere la decisione, il Governo dovrebbe utilizzare un semplice buonsenso e ristorare immediatamente tutte le attività economiche danneggiate. Questo astio nei confronti delle partite Iva deve finire”.